Luke Donald: Tommy Fleetwood è un futuro capitano di Ryder Cup

Luke Donald crede che Tommy Fleetwood abbia tutte le capacità per diventare un futuro capitano della selezione europea di Ryder Cup.

Il numero 14 del mondo, avendo fallito per poco le qualifiche automatiche, sta per fare la sua terza apparizione nell’evento alla 44^a Ryder Cup qui a Roma dopo essere stato selezionato con una delle wild card a disposizione di capitan Donald.

Fleetwood è stato scalzato dalle qualificazioni della World Points List da Matt Fitzpatrick, anche lui inglese, ma era molto improbabile che non fosse presente anche in questa occasione visto il suo tabellino vincente nella competizione biennale. Arriva al Marco Simone Golf & Country Club in grande forma, con sei piazzamenti nei dieci nelle sue ultime otto partecipazioni nei tornei di tutto il mondo.

Il trentaduenne ha già maturato un’esperienza da capitano a gennaio, quando ha guidato Gran Bretagna e Irlanda contro l'Europa nella contesa della prima Hero Cup, e Donald ne è rimasto impressionato nonostante la sconfitta subita contro il suo amico Francesco Molinari, che questa settimana fa parte del Team Europe come vicecapitano.

"Sì, assolutamente potrebbe essere un futuro capitano. Sono rimasto colpito dal modo in cui ha gestito la situazione alla Hero Cup", ha dichiarato il capitano del Team Europe 2023.

"Tommy ha un gran bel modo di porsi. È molto rilassato. Ha sempre il sorriso in faccia. Ama stare in una team room. Ama quell'atmosfera”.

"Penso che il suo gioco migliori con un gruppo di supporto intorno a lui. È un uomo squadra e il suo gioco aggressivo è tra i migliori al mondo”.

"Mi aspetto che abbia una bella settimana. Ovviamente in passato ha giocato molto bene. Specie quando era in coppia con Francesco, con cui era molto a suo agio, e ha portato a casa molti risultati sul campo”.

"Di nuovo, è un uomo di squadra e vive per quei momenti da spogliatoio".

Il Team Europe vede schierati quattro debuttanti in Ryder Cup nella squadra di dodici uomini che a Roma saranno supportati a gran voce dal tifo di casa, ma questo significa anche una pressione enorme, soprattutto nel momento in cui si colpisce il primo tee shot della competizione.

Donald, membro di quattro squadre vincitrici di Ryder Cup, ha reso l’idea della pressione rammentando il suo debutto nel 2004.

"Camminando verso il tee mi sentivo calmo, sicuro di me. Cinque minuti prima, sembrava tutto abbastanza normale, come un altro grande evento, come un major, ma niente di straordinario", ha ricordato Donald.

"E poi, una volta chiamato il tuo nome, inizi a dimenticare le cose. La tua mente si svuota. Ma è importante cercare di avere sufficiente chiarezza su quello che si vuole fare su quel primo tee”.

"Penso che tutti sappiamo che è un grande momento. Certamente lo era per me. Non ho colpito un ottimo tee il mio primo giro nel 2004, ed era un colpo dritto ampio”.

"È difficile essere pronti, ma credo che ne parliamo più noi di quanto effettivamente i ragazzi se ne preoccupino. Quindi penso che saranno pronti.

"Saranno pronti ad iniziare bene. Sappiamo quanto questo sia importante in Ryder Cup, e sicuramente sarà questo il messaggio per i debuttanti e l'intera squadra”.

"È importante cercare di avere abbastanza chiarezza su ciò che si vuole fare su quel primo tee. Ma sono tutti professionisti. Sono passati tutti per momenti importanti e sono sicuro che affronteranno quel momento molto bene”.

"Ma sì, di nuovo, è tanta roba. C'è molta pressione. Ma ancora una volta, continuo a dire ai miei ragazzi che devono abbracciare, abbracciare questi momenti, abbracciare queste ore, perché questi sono i momenti migliori; viveteli con i vostri compagni di squadra e godeteveli il più possibile. E poi guardate verso il pubblico. Vogliono vedervi colpire bene".