Sept. 23-28, 2025 Bethpage Black Course, Farmingdale, NY
2023 Ryder Cup - Previews

Jon Rahm ha incoraggiato i rookie in Ryder Cup del Team Europe ad essere i più aperti possibile e insiste "Non esiste una domanda stupida".

Lo spagnolo è pronto, con il suo colpo iniziale al Marco Simone Golf & Country Club, per la sua terza partecipazione all'evento biennale.

Nonostante abbia solo 28 anni, Rahm, che è al terzo posto nell’Official World Golf Ranking, nello spogliatoio della squadra europea di Ryder Cupè visto come una figura di esperienza e ha parlato di questa crescente responsabilità nell’incontro con i media di martedì pomeriggio.

2018 Ryder Cup – I match del singolare
PARIS, FRANCE - SEPTEMBER 30: Jon Rahm of Europe celebrates winning his match on the 17th during singles matches of the 2018 Ryder Cup at Le Golf National on September 30, 2018 in Paris, France. (Photo by Christian Petersen/Getty Images)

Rahm ha parlato della sua esperienza da debuttante nella vittoria del Team Europe a Le Golf National di Parigi cinque anni fa e ha offerto consigli a Robert MacIntyre, Sepp Straka, Nicolai Højgaard e Ludvig Åbergai, i quattro esordienti a Roma.

La sua dichiarazione: "Dico sempre che è molto facile capire quello che state pensando e state provando perché non sapete davvero come elaborare una settimana come questa, quindi fate quante più domande possibili a chiunque”.

"Non esiste una domanda stupida. Solo la curiosità ti porterà a un risultato. Allo stesso tempo, capisco che vogliono dimostrare il motivo per cui sono qui e lasciare il segno da esordienti, ma c'è sempre qualcosa da imparare da alcuni dei più grandi giocatori”.

"Non intendo necessariamente su come si gioca a golf, ma il modo in cui elaborano, il modo in cui gestiscono una settimana come questa. Penso che la curiosità sia molto, molto importante”.

"Nella mia prima Ryder Cup, non ho fatto una sola domanda. Ero il più silenzioso possibile. Sono molto timido e introverso di natura, quindi all'inizio tutto, per tutta la settimana, mi intimoriva. E stai andando in uno spogliatoio che chi è lì lo ha condiviso per 15 o 20 anni, quindi è molto difficile, almeno è stato molto difficile per me, inserirsi velocemente. Molto più facile la seconda volta".

Tommy Fleetwood, che il capitano del Team Europe Luke Donald ha descritto come un futuro capitano di Ryder Cup durante la conferenza stampa di martedì mattina, partecipa anche lui alla sua terza Ryder Cup al Marco Simone, e crede che i più esperti nella squadra di 12 uomini abbiano naturalmente assunto ruoli di leadership all'interno del gruppo.

La dichiarazione di Fleetwood: "Penso che sia una progressione naturale per tutti. Non credo che qualcuno in particolare debba davvero farsi avanti, parlarne o farsi carico di fare qualcosa di speciale. Penso che sia solo un ciclo naturale di quello che succede nelle squadre e in Ryder Cup”.

"E abbiamo ancora un paio di leggende della Ryder Cup presenti come Justin (Rose) e Rory (McIlroy), e alcuni di noi che sperano di seguire le loro orme e di creare il nostro lascito nella prossima era della Ryder Cup. Sì, qualcosa cambia, ma è bello vedere progredire i ragazzi”.

"Penso che sia solo un momento molto, molto speciale e si ha una sensazione unica dal lunedì fino alla domenica. E comunque, sai, io da solo, non vinco neanche tanto quanto vorrei. Ma vincere come squadra è stato sicuramente il momento più alto della mia carriera".

Shane Lowry ammette che la Ryder Cup gli dà la voglia di abbracciare "l'ambiente, di stare insieme a molte persone" che gli piace molto.

"Gli sport di squadra hanno giocato un ruolo importante in tutta la mia vita, e penso che sia da qui che deriva il mio spirito agonistico, sia da mio padre, che dai suoi fratelli, i miei zii", ha affermato l'irlandese.

"Crescere in quell'ambiente è stato molto bello, e penso che mi abbia portato a dove mi trovo oggi”.

"Guardate, mi sento veramente me stesso. Non cerco di essere nessun altro nella team room. Non cerco di essere nessun altro quando sono qui. Sono solo me stesso, e questo è quello che sono. Di solito sono l'ultima persona a lasciare la team room la sera. Non è per nessun altro motivo se non per il fatto che mi piace restare lì e parlare”.

"Mi piace essere circondato da molte persone. È sempre stato così. Mi vedete, venite a molti tornei, mi vedete ai tornei, devo sempre avere gente intorno a me. Odio stare da solo, quindi mi sento al mio massimo in questo ambiente."

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